Luca Montanari in partenza. Destinazione Ama Dablam.
Manca poco più di una settimana alla partenza. Qualcuno mi chiede se ormai mi sono abituato, se gli appuntamenti con la primavera e l’autunno delle spedizioni sono cosa consueta oppure no. Infatti, non lo sono. Ogni pianificazione, ogni salita, ogni programma sono sempre diversi. Ma, soprattutto, cambiano le persone. Ognuno con la sua storia, esperienza di vita, sogno. Ognuno con la voglia di migliorarsi, di superarsi, di ritrovarsi, di rispondere al richiamo irresistibile della montagna.
Ho conosciuto Giorgio in occasione della sua prima spedizione in Himalaya. Abbiamo tentato la salita dell’Himlung Himal lo scorso ottobre. Lì, ha scoperto una realtà spettacolare e dura insieme, dove la preparazione fisica conta tantissimo ma, più di tutto, conta quella mentale. Ha conosciuto la vita di spedizione, fatta di giornate lente a passare, ma piene della condivisione di una quotidianità che con la vita reale hanno poco o nulla a che fare: alpinisti da tutto il mondo, ognuno con la sua storia e con la sua cultura, uniti nel sogno di una stessa vetta da raggiungere.
L’Himlung è stata una bella palestra, dove Giorgio ha potuto fare esperienza e sognare ancora. E stavolta tocca all’Ama Dablam.
Eccoci qui, a distanza di un anno esatto, dopo tanta preparazione e alcune salite-test sulle Alpi, in procinto di partire di nuovo.
Fare la Guida ad altissime quote è davvero speciale. Si passano tanti giorni con il cliente (32, in questo caso), bisogna tenere la concentrazione sempre al massimo, nonostante la fatica e la stanchezza, bisogna essere complici, essere affiatati, spalleggiarsi, per non mollare mai.
La spedizione
L’avvicinamento al campo base prevede 5 giorni di trekking attraverso i caratteristici villaggi della valle del Kumbu. Giunti al cb, sosteremo qualche giorno per acclimatarci ed organizzare la salita. Infatti, faremo tutto in autonomia: carichi, preparazione del cibo, allestimento dei campi alti, trasporto di tende e di materiale.
Dal campo base al campo 1 ci sono sono circa 1000 metri di dislivello da percorrere, all’inizio su sentiero ripido e poi alcune roccettine che portano alla cresta dove fisseremo le tende. Dal campo 1 al campo 2 il dislivello è minore rispetto al tratto precedente, ma caratterizzato da passaggi tecnici su cresta di roccia esposta ed alcune pareti da superare. Il campo 2 è situato su una torre sulla quale è possibile allestire al massimo 4-5 tende ben ancorate alla roccia.
Dal campo 2 fino alla cima inizia la parte di misto neve e ghiaccio, con pendenze che variano da stagione a stagione, fino a giungere all’esposta calotta sommitale, dalla quale speriamo di goderci uno dei panorami himalayani più belli, con vista sulla valle del Kumbu, Lhotse, Everest, Cho Oyu, Makalu.
In bocca al lupo Giorgio, in bocca al lupo a noi!
Luca Montanari